Chi siamo?
Poco più di settanta donne, di tutte le età, provenienti dalle più diverse
esperienze, entrate in Monastero mosse dal desiderio che vivifica il cuore
di ogni uomo: conoscere il Mistero di Dio e fare esperienza del Suo Amore.
In una vita plasmata dalla fede, dalla liturgia, dal lavoro manuale, tendiamo insieme a lasciarci trasformare dall'Amore, dalla Persona di
Cristo, poiché la nostra vita non si fonda su un'idea o una decisione etica,
ma sgorga dall'incontro con Cristo che si rinnova ogni giorno nella Chiesa.
(cfr. Deus Caritas est, n.1)
Seguire Cristo significa dare tutto per Lui, ricevendo già ora il centuplo:
dalla certezza d'essere amati come figli nel Figlio sgorga l'obbedienza;
dalla certezza che Lui è il sommo bene sgorga il bisogno di vivere in
povertà; dall'esperienza del suo grande amore, sgorga il desiderio d'amare
intensamente e totalmente ogni fratello: è la castità o verginità.
E tutto ciò si esprime nella vita cenobitica, o vita comune, in quella
reciproca ed ininterrotta carità di cui parla uno dei nostri padri
cistercensi, Baldovino di Ford:
Che significa reciproca carità, se non «ciò che è mio è anche tuo»?
Questo è quanto dico se parlo dei miei beni con una persona che amo. (…)
E oltre a essere reciproca deve anche essere ininterrotta. (…)È ininterrotta quella carità che è fondata sulla verità, che non viene
spezzata da rancori o da sospetti, che anzi viene costantemente
coltivata e nutrita da una reciproca accettazione e una reciproca
sottomissione; che viene custodita con delicatezza e prudenza perché non
venga meno; che non è adombrata da alcuna finzione. (…)
Nessuno perciò lusinghi se stesso sull’amore di Dio, nessuno si
inganni pensando di amarlo: se non ama il prossimo non ama Dio. (…)
“De vita coenobitica, seu communi”, di Baldovino di Ford
(1120-1190), (nn. VIII-IX).
Sito ufficiale dell'Ordine: www.ocso.org